PALERMO. Il tribunale del Riesame ha dichiarato inammissibile l'impugnazione del decreto di perquisizione e sequestro dei beni del deputato di Sicilia Futura, Edmondo Tamajo, accusato di associazione a delinquere finalizzata a voto di scambio politico elettorale. Avevano presentato ricorso gli avvocati di Tamajo, Giovanni Castronovo e Nino Caleca. Nel provvedimento il Riesame giudica la richiesta inammissibile perché "non è soggetto a impugnazione il decreto di perquisizione del pm che rimetta alla discrezionalità degli organi di polizia la individuazione di cose da sottoporre a sequestro, dovendo, in tale ultimo caso, intervenire il decreto di eventuale convalida del sequestro che è il solo provvedimento soggetto a riesame". Era necessario, dunque, che dopo la perquisizione e il sequestro, i beni individuati dalla polizia giudiziaria "fossero oggetto di un tempestivo decreto di convalida del pm". Invece non risulta nessun decreto di convalida. "La decisione del tribunale della libertà - dicono gli avvocati di Tamajo - ci autorizzerebbe a richiedere la immediata restituzione di tutto ciò che la Guardia di Finanza ha sequestrato nella segreteria di Tamajo. Tuttavia, seguendo le indicazioni del nostro assistito, riteniamo di non avanzare alcuna istanza di restituzione. La completezza delle indagini potrà così accertare l'assoluta linearità del comportamento di Tamajo nel corso della campagna elettorale. Restiamo a disposizione dell'ufficio di Procura per qualsivoglia ulteriore chiarimento,auspicando solamente una celere conclusione delle indagini".