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Errori nelle procedure, palermitano assolto dall'accusa di guida in stato di ebbrezza

PALERMO. Il giudice della seconda sezione penale del Tribunale di Palermo Maria D’Antonio ha assolto un automobilista dal reato di guida in stato di ebbrezza perché il fatto non sussiste. Il palermitano G.L.R. di 48 anni, assistito dall’avvocato Luisa Picciuca ha dimostrato che c'erano diversi vizi nella procedura che ha portato alla denuncia e al sequestro della sua vettura.

Il 10 novembre del 2012 l’uomo è stato bloccato a Sferracavallo dai carabinieri. Secondo quanto accertato dai militari l’uomo aveva un tasso alcolemico elevato tanto da fare scattare la denuncia e il sequestro dell’auto. A distanza di cinque anni l’avvocato ha dimostrato che il verbale era stato redatto alle 23.50 del 9 novembre. Mentre gli scontrini di prova dell’alcool test erano del 10: il primo alle 0.34 minuti il secondo alle 0.42 minuti. Non solo ma i militari non hanno considerato che l’automobilista soffre di una grave cardiopatia che lo portava ad assumere farmaci che modificavano il valore dei controlli. Sarebbe stato necessario un esame del sangue per accertare il livello dell’alcool. Esame che non è stato eseguito.

Infine, sono quattro gli elementi che devono confermare che l'uomo aveva ecceduto nel bere. L’alito pesante, l’andatura barcollante, gli occhi lucidi e il linguaggio sconnesso. Nel verbale si faceva cenno a solo due fattori dei quattro previsti. Tutti vizi che sono stati accolti dal giudice anche alla luce delle diverse sentenze della Cassazione che hanno in Italia assolto diversi automobilisti multati e denunciati nel corso dei controlli delle forze dell’ordine.

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