PALERMO. “Se non torni ammazzo te e la tua famiglia”. Non aveva scampo un ragazzino del Bangladesh che ha raccontato di essere stato violentato da un uomo palermitano di 40 anni, dopo essere stato costretto ad assumere droga.
Le violenze sarebbero avvenute da febbraio a novembre 2016, quando il ragazzo ha avuto la forza di denunciare. Questo pomeriggio il sostituto procuratore Chiara Capoluongo ha chiesto la condanna dell’uomo a 15 anni per violenza sessuale e cessione di sostanze stupefacenti.
Il processo si svolge davanti alla seconda sezione del tribunale di Palermo. L’uomo, che si trova in carcere da dicembre 2016, avrebbe circuito la vittima tra i vicoli di Ballarò e della Vucciria. Era stata proprio la giovane vittima a chiedere aiuto alla polizia e a raccontare che l’imputato lo avrebbe avvicinato all’uscita di scuola e che spesso si sarebbe fermato a parlare con lui alla fermata dell’autobus e vicino ad alcuni locali della Vucciria e di Ballarò.
Poi lo avrebbe anche invitato a casa sua, dove gli avrebbe prima offerto qualche “canna” e poi anche droghe pesanti, come la cocaina e l’eroina. Negli incontri che sarebbero avvenuti tra i due, l’uomo avrebbe anche chiesto di essere toccato dal ragazzino, fino a che, minacciandolo e con la violenza, non lo avrebbe anche costretto a rapporti sessuali.
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