PALERMO. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina. Il primo cittadino è indagato per il reato di peculato aggravato e continuato. Lapunzina è accusato di aver utilizzato una vettura comunale Fiat Panda, intestata al Comune di Cefalù, per scopi personali, come viaggi fuori dal territorio comunale per incontri privati. Secondo gli inquirenti il sindaco avrebbe usato l’auto dell’amministrazione comunale parcheggiandola, nei giorni feriali e festivi e in orari serali e notturni, sotto la sua abitazione. In questo modo il sindaco della cittadina normanna avrebbe usato il mezzo come se ne fosse il legittimo proprietario, sottraendolo così alla disponibilità della pubblica amministrazione. Sono tuttora in corso, da parte degli investigatori di Cefalù, ulteriori accertamenti e acquisizioni documentali negli uffici di quel Comune. Rosario Lapunzina in una nota ha fatto sapere di essere pronto a collaborare con la magistratura: “Ritengo doveroso, nei riguardi dei cittadini di Cefalù e dell’opinione pubblica in genere, dare personalmente conto di un provvedimento adottato nei miei confronti dal gip di Termini Imerese notificatomi, nella odierna mattinata, dalla polizia di stato, presso cui mi viene imposto l’obbligo di firma giornaliero. Mi viene, in buona sostanza, contestato di non avere assunto iniziative nei confronti di un dipendente comunale, a sua volta accusato di appropriazione indebita. Inoltre, mi viene contestato di aver fatto un uso non consentito della autovettura di proprietà del Comune. Sono perfettamente consapevole del fatto che un amministratore pubblico è, più di ogni altro, soggetto all’azione di accertamento da parte della magistratura, cui, con assoluta serenità, velata, lo ammetto, da un pizzico di amarezza, sono pronto a fornire ogni giustificazione ed ogni contributo, idonei ad accertare la verità e dimostrare la linearità della mia condotta”.