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La condanna di Nicolicchia, il giudice: "Le ragazzine plagiate e usate come merce"

PALERMO. Nonostante l’argomento non si presti, il consulente della Procura riesce a mantenersi asciutto e asettico: nelle motivazioni della sentenza che ha condannato Dario Nicolicchia, assieme a otto «clienti» della minorenne da lui venduta per somme comprese fra 20 e 250 euro, il Gup Walter Turturici dà conto del lavoro dell’esperto informatico Giovanni Fulantelli e delle sue analisi di computer, cellulari e altri supporti dell’ex magazziniere part-time.

Spiega cioè come l’imputato si fosse trasformato in manager di tre ragazzine da lui sostanzialmente plagiate, ma lì c’erano soprattutto «4563 immagini e 52 filmati, la maggior parte dei quali relativi alla ragazza», sua ex fidanzatina, sebbene giovanissima.

«Trattasi di materiale foto-video realizzato tra il 18 agosto 2013 e il 5 settembre 2015. In moltissime fotografie lei è parzialmente o completamente nuda e in numerose circostanze è stata fotografata e/o ripresa durante rapporti sessuali, con uomini quasi mai inquadrati».

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