PALERMO. In sei sono entrati in un appartamento al primo piano di piazza Marina, a Palermo, e dopo aver narcotizzato una coppia (due architetti tedeschi che da qualche tempo si sono trasferiti nel capoluogo siciliano) e il loro bimbo di due anni, presumibilmente con benzodiazepine, hanno portato via oggetti preziosi, cellulari computer per un valore di circa 20 mila euro.
E' accaduto la notte del 28 luglio e oggi la polizia di Stato è risalita agli autori e li ha fermati. Il più piccolo ha 14 anni, il più grande 24. I componenti della banda si sono arrampicati fino al primo piano, dove le finestre erano state lasciate aperte a causa del caldo intenso. Una delle vittime ha raccontato che al risveglio si sentiva come ubriaco.
Gli agenti della squadra mobile nei pressi del palazzo hanno trovato due flaconi contenenti benzodiazepina, farmaco forse usato per narcotizzare le vittime. Guardando le immagini del sistema di videosorveglianza hanno notato i sei componenti della banda e tra loro una ragazza con diversi tatuaggi, che rassomigliava molto a una giovane fermata qualche qualche giorno dopo alla stazione centrale. Cercando gli amici della ragazza, i poliziotti sono risaliti ad Antonino Di Fatta, che messo alle strette ha ammesso di essere stato nell'abitazione e avere commesso il furto.
A poco a poco gli agenti sono riusciti a risalire a tutti i componenti della banda. Infine è stato denunciato un commerciante cinese al quale Di Fatta aveva venduto i cellulari rubati che sono stati ritrovati in un negozio nei pressi della stazione centrale. I sei sono Antonino Di Fatta, 19 anni; H.I., 15 anni; B.M. marocchino di 14 anni e hanno denunciato, per il furto, D.B.S. palermitana di 24 anni; F.F. ed M.F., entrambi palermitani di 15 anni. Per ricettazione hanno denunciato un commerciante cinese, Z.R., 30 anni.
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