PALERMO. La talpa, gli impiegati infedeli, gli stampatori, i piazzisti. Ognuno ha un suo ruolo nella banda dei biglietti fasulli dell’Amat, sulla quale indaga la Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta sui biglietti falsi all'Amat raccontata ieri in esclusiva dal Giornale di Sicilia.
Dodici gli indagati, i cui nomi sono finiti sul registro della Procura con accuse pesanti: associazione a delinquere finalizzata alla truffa, ricettazione ed emissione di titoli di viaggio contraffatti. Un’inchiesta, condotta dal pm Pierangelo Padova e coordinata dal neo procuratore aggiunto Sergio Demontis, in pieno svolgimento e che però, secondo l’ipotesi degli investigatori, ha già raggiunto qualche risultato certo.
Si trattava di copie molto simili ai biglietti veri, tutti erano stati prodotti con il file che conteneva la matrice originale prodotta dall’azienda.
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