Palermo

Domenica 15 Dicembre 2024

Inchiesta sui legami fra mafia e 'ndrangheta, la polizia di nuovo a casa di Contrada

Contrada con l'avvocato Giordano

PALERMO. Bruno Contrada ancora coinvolto nell'indagine sugli attentati ad alcuni carabinieri avvenuti nel '94 in Calabria. La pg si è presentata oggi nell'abitazione di Contrada ma se secondo Stefano Giordano, il legale dell'ex numero due del Sisde, si sarebbe trattato di una nuova perquisizione dopo quella di mercoledì scorso, la Questura di Reggio Calabria precisa: "Quella che si sarebbe dovuta svolgere stamattina a Palermo era soltanto un'attività di verifica e di approfondimento, su delega della Dda di Reggio Calabria, connessa alle indagini condotte nei giorni scorsi sulla 'ndrangheta stragista. Non c'é stata alcuna perquisizione - si aggiunge - in casa di Bruno Contrada, nè c'era alcuna intenzione di farla". L'inchiesta, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, ipotizza un patto tra mafia e 'ndrangheta nell'attacco sferrato allo Stato, tra il 1993 ed il 1994, in quella che fu definita la stagione delle "stragi continentali" con gli attentati di Firenze, Milano e Roma. Nell'ambito dell'indagine sono state notificate, mercoledì scorso, due ordinanze di custodia cautelare al boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e a Rocco Santo Filippone, legato alla potente cosca di 'ndrangheta dei Piromalli di Gioia Tauro. L'attenzione degli investigatori sull'ex numero due del Sisde, che recentemente si è visto revocare dalla Cassazione la condanna a dieci anni per concorso in associazione mafiosa, nasce dai suoi presunti legali con Giovanni Aiello, ex agente di polizia ritenuto vicino ai Servizi, noto come "faccia da mostro". Un personaggio più volte entrato nelle indagini su casi irrisolti aperte dalla Procura di Palermo e ora finito nell'inchiesta di Reggio Calabria. Aiello è indagato per avere indotto a mentire ai pm un ex capitano dei carabinieri poi condannato per favoreggiamento alla 'ndrangheta.

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