PALERMO. Una giovane studentessa ha raccontato in due temi del difficilissimo rapporto con il padre-padrone. Dalle parole accorate di una ragazza di Partinico è partita l'indagine della Procura di Palermo che ha portato, questa mattina, alla condanna per maltrattamenti a due anni e mezzo per l’uomo di 45 anni.
L’inchiesta è partita dalla segnalazione della preside della scuola e le indagini del commissariato di Partinico hanno confermato quanto denunciato dalla ragazza. L’uomo ha anche il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle figlie e dalla compagna. A emettere la sentenza è stato il gup di Palermo Filippo Serio.
I temi raccontano di un padre-padrone, una compagna soggiogata e picchiata, una figlia costretta a vivere reclusa e una nonna a cui è toccato per anni l'ingrato compito di costruire parentesi di normalità in una folle realtà familiare. La casa era diventata un luogo da cui sperare solo di fuggire.
A confermare la versione della ragazzina è stata la nonna. L’anziana ha raccontato dell'uomo e della sua gelosia patologica. La compagna non poteva uscire di casa, non poteva avere cellulare né auto. Doveva solo pulire e cucinare. La compagna dell’imputato però ha sminuito i fatti e negato gli episodi che la figlia, pochi giorni dopo, ha confermato. Il padre fa l'ambulante, esce presto la mattina e quando torna, a tarda serata, è spesso violento.
A parte gli insulti di rito, la mamma della ragazzina è stata spesso picchiata, colpita anche con una caffettiera fino a spezzarle un dente. Per paura non si è mai fatta refertare.
Le parole della ragazzina però sono chiare. “Ho avuto da sempre un vuoto dentro, tristezza, angoscia e paura di mio padre. La mia adolescenza – scrive in un tema dove si racconta a un immaginario direttore di un giornale - l’ho passata sempre rinchiusa a casa, come fosse un carcere e quando esco sono sempre con mia sorella e al massimo per un’ora, non sono mai uscita il sabato con le amiche. L’unica che ha fatto e fa tutto per me è mia nonna, le ci compra da mangiare, vestiti e scarpe. In questo periodo ho avuto problemi in famiglia, cose molto gravi e mi sento distrutta, come se nessuno mi capisce, i miei genitori non mi hanno mai appoggiata”.
In un’altra composizione, dove si parla della violenza sulle donne, la ragazza scrive: “Se c’è amore, non c’è violenza. Se penso questo è perché ci sono passata, anche se non sono stata io a subire le violenze dio mio padre, ma mia madre. Nessuno può capire il suo dolore, delle mie sorelle di mio fratello e soprattutto di mia madre, nessuno! Io non perdonerò mia mio padre perché è senza cuore e ci ha fatto soffrire”.
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