PALERMO. Questa estate potrebbe essere ricordata come la stagione della grande sete. Ma, soprattutto, come quella del ritorno all’acqua a giorni alterni. Le dighe che riforniscono la città sono ad un livello che desta preoccupazione. Parliamo degli invasi di Scanzano, Piana degli Albanesi, Poma e Rosamarina i cui livelli sono tornati a scendere.
Nessun allarmismo, almeno per il momento. Ma, entro un paio di mesi, potrebbe tornare ad aggirarsi per Palermo lo spettro del razionamento idrico. La sua ultima «apparizione» risale allo scorso dicembre. Un evento traumatico, quello della turnazione dell’acqua.
Tredici anni fa la città si era «liberata» dall’atavica abitudine di riempire recipienti e vasche per sopperire all’assenza di acqua. Il 2003 fu, infatti, l’anno in cui l’acqua corrente cominciò a scorrere dai rubinetti ogni giorno.
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