PALERMO. È stato condannato a nove anni Dario Nicolicchia, arrestato a marzo 2016 e accusato di aver fatto prostituire l'ex fidanzata minorenne. E’ stata disposta dal gup Walter Turturici anche una provvisionale di trentamila euro per la vittima e ventimila per la madre della ragazza, assistite dall’avvocato Antonino Palazzotto.
Il giudice ha condannato a tre anni e mezzo l'assistente capo della polizia Dario Pandolfini accusato di aver fatto da tramite tra Nicolicchia, l’ex della donna, e altri clienti. Avrebbe procacciato clienti anche il proprietario di un sexy shop condannato a 4 anni. Tra i clienti anche un avvocato che ha avuto due anni e sei mesi. Inflitti anche 9 mesi a un ristoratore, 8 mesi a un dentista e pene da 8 a 5 mesi per altri tre presunti clienti della baby squillo. Il giudice ha disposto anche il divieto di avvicinamento di Nicolocchia a luoghi frequentati da minori per un anno. Sono stati trasmessi alla procura gli atti sul presunto sfruttamento di un’altra ragazza maggiorenne da parte di Nicolicchia. L’accusa era rappresentata dal pm Claudio Camilleri.
Nicolicchia - secondo gli inquirenti - sarebbe riuscito a persuadere una ragazza, una studentessa palermitana sedicenne all’epoca dei fatti, avvenuti nel 2013, ad avere rapporti sessuali a pagamento. Nicolicchia avrebbe aperto una pagina Facebook, per attrarre clienti con inviti espliciti.
La ragazza ha raccontato che tutte le volte in cui manifestava l’intenzione di smettere, l’uomo riusciva convincerla a continuare l’attività di prostituzione, attraverso pressioni psicologiche, facendole credere di avere problemi economici e promettendole anche un viaggio all’estero. Nel corso delle indagini sono stati individuati anche i clienti, che sono stati accusati di favoreggiamento della prostituzione minorile. Tra questi sono stati individuati facoltosi professionisti, imprenditori ed impiegati palermitani, che avrebbero pagato diverse centinaia di euro quegli incontri, che spesso si consumavano anche all’interno degli studi professionali di alcuni di loro.
Durante le indagini, è emersa anche la figura di un'altra ragazzina, che aveva 13 anni all'epoca dei fatti, che Nicolicchia avrebbe spinto a rapporti con altri uomini. Per questa seconda accusa era stato spiccato un nuovo arresto a ottobre del 2016. L'imputato, difeso dall’avvocato Cinzia Pecoraro, ha ammesso di sapere che le sue donne avevano rapporti con altri uomini ma tutto sarebbe avvenuto in modo consensuale. Era una pratica di eccitazione, secondo Nicolicchia, condivisa dalle sue amanti. Tutto viene sempre rapportato, dall’indagato, alla soddisfazione delle sue pulsioni sessuali che non riesce a reprimere.
Sull’accusa più grave, e cioè i rapporti con la minore, Nicolicchia ha spiegato di non aver saputo che la ragazzina avesse tredici anni ai tempi del loro primo rapporto, a giugno 2014. Diversa la versione della minore.
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