PALERMO. Il Gup Guglielmo Nicastro ha condannato a due anni e dieci mesi un ex professore di religione di una scuola privata palermitana accusato di atti sessuali con una minorenne. L'insegnante di 48 anni, secondo l'accusa, avrebbe abusato di una sua ex alunna che all'epoca dei fatti, nel 2015, aveva 14 anni. Proprio per l'età della minore non è stata accolta la tesi difensiva che puntava sull'innamoramento tra i due, confermato dalla ragazza.
L'inchiesta della squadra mobile, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dal sostituto Vittorio Coppola, era partita dalla denuncia dei genitori della ragazzina, che avevano scoperto uno scambio di messaggi tra la figlia e il suo ex prof di religione.
Secondo la ragazzina c'era davvero amore tra i due e le effusioni si sarebbero fermate a dei baci.
Per la Procura, però, l'insegnante avrebbe comunque compiuto un'opera di induzione per ottenere i favori sessuali della vittima, abusando anche del suo ruolo di educatore.
Il professore, che si era avvalso della facoltà di non rispondere nella fase dell'interrogatorio di garanzia, durante il processo ha deciso invece di parlare e ha confermato che tra lui e l'ex alunna vi sarebbe stata una relazione sentimentale, non abusi o plagi.
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