PALERMO. La corte d’appello di Palermo ha riformato la sentenza di primo grado condannando l’ex sindaco di Montelepre, Giacomo Tinervia a sette anni di reclusione per concorso in estorsione aggravata e induzione indebita a dare o promettere utilità. Tinervia era stato assolto in primo grado nel processo “Nuovo mandamento” che vedeva alla sbarra numerosi esponenti della mafia nel territorio compreso tra San Giuseppe Jato e Partinico. La sua pozione era stata stralciata e oggi era l’unico imputato. In primo grado non aveva retto al vaglio del giudice l’ipotesi che avesse chiesto soldi ad un imprenditore che stava ristrutturando la palestra del paese. Secondo l’accusa, che in primo grado aveva chiesto 10 anni di condanna, sempre l’ex primo cittadino avrebbe fatto da intermediario tra la vittima e le cosche locali. Quando venne arrestato Tinervia pochi mesi dopo il Comune venne sciolto per mafia. A carico dell’ex primo cittadino una serie di intercettazioni in cui il presunto capomafia Giuseppe Lombardo raccontava delle tangenti pagate a ''Giacomino''. Tinervia si è difeso smentendo che si facesse riferimento a lui e sostenendo che il ''Giacomino'' di cui si parlava fosse un omonimo.