PALERMO. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato alla cerimonia nell'aula bunker di Palermo, organizzata per il 25/esimo anniversario della strage di Capaci. Ad attendere il capo dello Stato c'erano centinaia di bambini con bandierine tricolore e cartelloni con "le parole della legalità", striscioni con scritto "keep calm and follow the law", mentre sull'altro lato c'erano il vicepresidente della Regione siciliana Mariella Lo Bello, il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Mattarella è stato accolto dai bimbi al grido "presidente, presidente". Dopo avere fatto ingresso nel piazzale antistante l'aula bunker il capo dello Stato, accompagnato dalle autorità, si è fermato qualche minuto con i bambini che lo aspettavano. "Il Maxiprocesso, condotto magistralmente, sulla base delle intuizioni e del lavoro di Giovanni Falcone, ha costituito una svolta radicale nella guerra dello Stato contro Cosa Nostra" ha detto Mattarella nel suo intervento. "Eppure il ricordo di quei giorni lontani di Palermo, così drammatici, così cupi e così segnati da tanta violenza e tanto dolore, permane pienamente vivido, in Italia e nel mondo. E provoca, tuttora, orrore e coinvolgimento, non soltanto in chi li subì personalmente o in chi li visse da vicino". Ma ecco altri passaggi del suo intervento: "Con l'assassinio di Falcone e quello di Borsellino, già allora considerati da tanti - non soltanto in Italia - simbolo e riferimento nella lotta a Cosa nostra, sembrava che, insieme al dolore, prevalesse lo scoramento. Che il sacrificio di tante persone, cadute nella lunga lotta alla mafia, si rivelasse inutile. Che la mafia, piegata e sconfitta nel Maxiprocesso, si fosse rialzata, prendendosi la rivincita e, con essa, il suo perverso potere. Ma la paura e la sfiducia non hanno avuto la prevalenza. La società civile, a partire da quella siciliana, ha acquisito, da quei giorni, una consapevolezza e una capacità di reazione crescenti; e destinate a consolidarsi nel tempo". "La memoria di persone come Falcone e Borsellino continua ad accompagnarci. Il loro sacrificio viene, ovunque, ricordato con commozione; e il senso del loro impegno viene trasmesso e assunto in maniera condivisa, soprattutto da tanti giovani, giorno dopo giorno". "Sono passati venticinque anni dalla strage di Capaci e, tra poche settimane, ricorreranno da quella di Via D'Amelio. Venticinque anni sono tanti. Un'intera generazione di giovani e di ragazzi italiani è nata, e cresciuta, dopo quei crimini efferati. Il nostro Paese, il mondo, le condizioni di vita sono profondamente cambiati da quel 1992. I mutamenti politici, sociali, di vita quotidiana, prodotti dalla rivoluzione tecnologica e dalle applicazioni del progresso scientifico, sono così incalzanti da rendere, rapidamente, obsoleti avvenimenti e condizioni del passato. Nell'arco di un decennio, guardando indietro, si ha l'impressione di trovarsi in un'altra epoca". "Falcone - che prevedeva che, prima o poi, avrebbero tentato di ucciderlo - ebbe a dire com'è noto: 'Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali, e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini'. Un richiamo per tutti, soprattutto per chi assume responsabilità istituzionali. Mi rivolgo particolarmente a voi, ragazzi. Oggi, e per il futuro, le idee, la tensione morale di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, di Paolo Borsellino, camminano anche sulle vostre gambe: sulle vostre idee, sui vostri comportamenti. Vi auguro di esserne, come oggi, sempre consapevoli!". Mattarella ha anche premiato gli alunni di quattro scuole che hanno partecipato al concorso indetto dal fondazione Falcone insieme al ministero dell'Istruzione. Tutti gli studenti italiani sono stati invitati a riflettere sull'importanza dei tragici eventi delle stragi di Capaci e via D'Amelio, sul valore della loro memoria e dell'importanza della cultura e pratica quotidiana della legalità e della lotta alla mafia. Quest'anno hanno vinto il premio la scuola primaria Giovanni Falcone di Napoli, la scuola media Montegrappa-Sanzio di Palermo, il liceo classico Quintino Sella di Biella. Premio speciale per la scuola primaria Ugo da Como di Brescia. Selfie con i bambini e strette di mano per il capo dello stato Sergio Mattarella all'uscita dell'aula bunker dell'Ucciardone dove ha fatto il discorso finale delle celebrazioni per l'anniversario della strage di Capaci. Mattarella si è soffermato con i bambini che lo salutavano.