PALERMO. Migliaia e migliaia di file stipati nel suo pc, tutti ritraevano bambini in pose pedopornografiche. Il commerciante palermitano, indagato dalla Procura, aveva spesso a che fare con i bimbi visto che è titolare di un negozio che vende anche giocattoli, ma nessuno poteva pensare che avesse una perversione di questo tipo.
I file sono stati elencati questa mattina dai periti che hanno deposto nell’incidente probatorio davanti al gip Nicola Aiello. Tantissimo il materiale accumulato in oltre quindici anni. Gli esperti informatici, infatti, hanno trovato file che sarebbero stati scaricati e messi rete dal 1999 al 2015. Un archivio vero e proprio con tanto di catalogazione per categorie. Nel suo computer c’erano anche foto della figlia in epoca però in cui era già maggiorenne.
La pedopornografia è un fenomeno sempre più diffuso. A gennaio la polizia aveva arrestato un insegnante americano di 64 anni. Il docente, non in possesso di permesso di soggiorno, viveva comunque da molti anni sul territorio nazionale, impartendo lezioni di lingua inglese privatamente e, per breve tempo, anche in alcune scuole pubbliche; inoltre, era stato per diversi anni volontario nel reparto di pediatria di un ospedale cittadino. La vicenda è emersa quando l’insegnante americano aveva avvicinato un uomo chiedendogli, in cambio di denaro, di filmare i figli minorenni. L’uomo ha così fatto una segnalazione e la Squadra Mobile di Palermo ha avviato le indagini coordinate dal sostituto procuratore Federica La Chioma e dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca.
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