PALERMO. Due rapinatori a giugno del 2015 videro uscire un commerciante bengalese dal negozio di alimentari nel quartiere Arenella dopo la chiusura e lo seguirono fino a casa. Il negoziante ebbe il tempo di inserire la chiave nella serratura del portone prima di essere minacciato e colpito con un casco prima di consegnare circa un migliaio di euro: l'incasso della giornata. Questa mattina la terza sezione del Tribunale di Palermo ha condannato a sei anni e mezzo per la violenta rapina Jonathan Bonura, assistito dall'avvocato Riccardo Bellotta, che si è sempre dichiarato innocente. Condannata a due anni (pena sospesa) anche sua madre Rosaria Leto accusata di minacce per essere andata a casa della vittima dopo i fatti. La donna ha raccontato al collegio di averlo fatto non per intimidire il bengalese ma solo per fargli capire che si era sbagliato nel riconoscimento: l'uomo che ha indicato nelle foto e durante l'incidente probatorio non era suo figlio. La vittima, che recentemente ha denunciato anche le richieste di pizzo, è rimasta invece della sua idea, riconoscendo l'uomo anche in aula. Assolto invece Sebastiano Alessio Marino. A suo carico solo un'intercettazione di una telefonata di Rosaria Leto in cui la donna lo indicava tra gli autori della rapina.