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Scontro sulla Fondazione degli Ordini dei Medici in Sicilia

PALERMO. “Nonostante l'ennesima apertura al dialogo per superare le eventuali altre criticità sulla Fondazione Ordini dei Medici di Sicilia e l'invito a sedersi attorno a un tavolo concordato con i segretari regionali di Cgil Fp medici dipendenti - Cgil Fp medicina generale, Cisl Medici, Anaao, Cimo, Aaroi, Filas medici Palermo, all'appuntamento non si è presentato nessuno. Confermando ancora una vola che la vile campagna diffamatoria contro la nuova struttura, nasconde il vero bersaglio: l'affidamento della 'Scuola di formazione specifica di Medicina generale' all'Ordine dei medici di Palermo per renderla meglio organizzata, piuttosto che all'Università, attorno alla quale ruotano forti interessi”. Lo ha detto Toti Amato, presidente dell'Ordine dei medici di Palermo.
“Come spesso accade in Sicilia, ciò che dovrebbe essere motivo di orgoglio si trasforma in terreno di scontro per scopi personali, che nulla hanno di nobile. Senza scrupolo – sottolinea Amato - e confidando nella buona fede dei medici siciliani, ignari sulla veridicità delle informazioni contenute nei comunicati diramati, si continua a mortificare un'intera categoria professionale, con la speranza che screditando la Fondazione e l'istituzione ordinistica siciliana, l'assessorato regionale alla Salute revochi all'Ordine dei medici di Palermo l'affidamento della Scuola”.
"Le maldicenze continuano – ribadisce Amato - e si diserta un incontro concordato, strumentalizzando con disonestà medici, cittadini, sindacati e politici, ignari del vero obiettivo: riaprire il dibattito (nazionale) affinché i corsi di formazione in Medicina generale si trasformino a pieno titolo in un diploma di specializzazione universitaria, così da potere accedere alla docenza senza alcuna legge istitutiva che dia garanzie a tutte le parti in campo, ovvero la corretta formazione dei medici, da cui dipende la salute dei cittadini. Insomma, unico obiettivo: fare carriera”. “E' questa l'ambizione mascherata - svela il presidente - di chi oggi scredita sul nascere un progetto importante come la Fondazione e la credibilità dell'istituzione ordinistica".
LA REPLICA DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI E DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA GIOVANI MEDICI. "Le dichiarazioni del presidente dell’OMCeO di Palermo - si legge in una nota - hanno le parvenze di un malcelato tentativo di spostare l’attenzione rispetto al merito delle questioni sollevate, ovvero di scelte prese da pochi e mal digerite da parte di centinaia di medici iscritti agli ordini siciliani, nonché di mistificare la realtà dei fatti,  sconfinando nella delazione gratuita nei confronti di associazioni che, con spirito volontaristico, si propongono l’obiettivo di rappresentare i propri iscritti, medici italiani e giovani medici, orientando le loro azioni sulla base delle evidenze e dei dati, e non in funzione delle appartenenze e delle visioni di parte, che tanto danno hanno arrecato negli anni alla sanità italiana ed agli operatori che in essa operano".
E ancora: "L’insofferenza degli iscritti e delle associazioni nei confronti del “caso” Fondazione OMCeO siciliani sono primariamente e principalmente indirizzate nei confronti delle modalità e nei termini con cui è stata gestita la costituzione, ad opera degli OMCeO siciliani, di un Ente di diritto privato che espropria le competenze degli OMCeO per attribuirle ad un sistema chiuso non accessibile agli iscritti agli OMCeO, stante la natura giuridica di tali entità".
"Si auspica - si legge ancora nella nota - che i promotori di questa infelice iniziativa prendano atto dell’evidenza dei fatti e provvedano ad estinguere con effetto immediato la fondazione degli OMCeO siciliani. Tale iniziativa si rende indispensabile al fine di riavviare un percorso che porti alla restituzione agli ordini siciliani (ad eccezione di quanti abbiano già marcato una chiara discontinuità dalla Fondazione) di una credibilità minata alle fondamenta e per riportare il dibattito nell’ambito di una sana e costruttiva discussione interna alla categoria".

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