PALERMO. Lieve riduzione di pena in appello per Francesco Modica (da due anni e otto mesi a due anni e sei mesi), mentre è stata confermata la condanna per Rosaria Gullo e Vincenzo Vitale (due anni e quattro mesi). Si tratta di tre presunti fiancheggiatori del boss Gianni Nicchi. Secondo l’accusa, che gli contestava il favoreggiamento personale, l’avrebbero aiutato mentre era latitante. Nicchi fu arrestato il 5 dicembre 2009. Per il pg, che aveva chiesto la conferma delle condanne, gli imputati – assistiti da Massimiliano e Debora Speciale e Antonio Tito - si sarebbero occupati del mafioso, ospitandolo in una casa nel quartiere Uditore nell'ultima fase della sua latitanza. In particolare, Rosalia Gullo, avrebbe nascosto Gianni Nicchi a casa sua, a Palermo. Fra marito e tre figli, avrebbe trovato anche il tempo di fare da governante al giovane boss.In un dialogo intercettato tra Gullo e la madre del latitante, si sente dire quest’ultima: “Io ho troppe croci sulle spalle, troppe. Ma quella del figlio non si può accettare: quando lo vedo in televisione sembra che deve entrare in casa. Che persona mio figlio, una persona così buona: è stato grande da quando aveva quattordici anni, da quando fu la disgrazia di suo padre. Sempre grande, sempre grande. Marito, fratello, tutto. Sempre sorridente... la luna... da lontano... mamma... mamma... sempre con i baci... ogni volta... ogni due minuti una telefonata”.