PALERMO. È di nuovo lì. Con le sue borse e l’aria di chi, da troppo tempo, aspetta un volo in ritardo. Gabriella Sciacca è tornata a vivere tra le panchine dell’aeroporto Falcone-Borsellino. Da una decina di giorni ha lasciato l’alloggio che, dal mese di gennaio, le aveva concesso la cooperativa «Ciuri di campo» all’interno di un bene confiscato. Difficoltà ad integrarsi, la necessità di riavere gli spazi che la onlus utilizza per altri scopi. Ma c’è stata anche la convivenza difficile con un’altra donna che si era impegnata ad ospitarla in un appartamento nel centro di Palermo. E, poi, ancora l’attesa di un alloggio fornito dal Comune. Ma quale ? La burocrazia dice, infatti, che è residente a Palermo, ma di fatto vive in territorio di Cinisi. La vicenda di Gabriella Sciacca era stata raccontata dal Giornale di Sicilia a metà gennaio. 59 anni, separata dal marito e lontana dalla famiglia aveva vissuto per dieci mesi dentro lo scalo di Punta Raisi. Trecento euro al mese di mantenimento. Troppo pochi per pagarsi un affitto. E, allora, la scelta di vivere in strada. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI PALERMO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE