RAVENNA. Sfondata, con la loro auto, la sbarra d'ingresso del Comando provinciale dei Carabinieri di Ravenna, sono entrati nel cortile e hanno iniziato a correre verso la struttura, con due borse in mano, minacciando di avere una bomba. Protagonisti della vicenda, avvenuta ieri pomeriggio nella città romagnola, un padre e un figlio di 76 e 47 anni, originari di Palermo e residenti a Pordenone, entrambi arrestati. I fatti - riporta la stampa locale ravennate - risalgono alle 14.30 di ieri quando l'auto dei due, una Seicento, si è infilata nel cortile del comando fermandosi a pochi metri dalla scalinata d'ingresso: qui il più giovane ha iniziato a gridare "ho una bomba". Bloccati dai militari, padre e figlio sono stati interrogati: i due non hanno fornito motivazioni per il loro gesto finendo in arresto - viene spiegato - per introduzione clandestina in luoghi militari, danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale, procurato allarme e interruzione di pubblico servizio. Fino a pochi minuti dopo le 16.30 - durante l'intervento degli artificieri del nucleo antisabotaggio arrivati da Bologna - infatti, l'area circostante il comando provinciale dell'Arma è stata chiusa per sicurezza, così come la caserma. Nei due borsoni sospetti, fatti saltare in aria, c'erano solo abiti e altri oggetti personali. Sul posto sono intervenuti anche un mezzo dei vigili del fuoco e un'ambulanza. Padre e figlio hanno trascorso la notte in carcere in attesa della convalida degli arresti e di essere sentiti da un magistrato.