PALERMO. Si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere tranne Francesco Castronovo, i sei indagati arrestati ieri per l'omicidio dell'avvocato Enzo Fragalà, ucciso il 26 febbraio del 2010. Il legale morì dopo tre giorni di agonia all'ospedale Civico. Secondo quanto ricostruito Fragalà sarebbe stato ucciso perché avrebbe spinto alcuni suoi clienti a collaborare con la magistratura.
Antonino Abbate, Salvatore Ingrassia, Antonino Siragusa, Paolo Cocco e Francesco Arcuri hanno preferito non rispondere davanti al gip Fernando Sestito e il pm Caterina Malagoli. L’unico a parlare è stato Francesco Castronovo che si è difeso dicendo che quanto raccontato dal collaboratore Francesco Chiarello è tutta una montatura.
Castronovo ha detto di non aver partecipato ai pestaggi, nemmeno quello con il martello descritto nell’ordinanza (che sarebbe avvenuto circa tre mesi dopo l’aggressione a Fragalà). Secondo l’indagato, Chiarello avrebbe inventato tutto perché geloso del rapporto che lui aveva con la moglie del collaboratore.
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