PALERMO. Biagio Conte e fratello Martino, con la croce in spalla, arrivano che è sera sui luoghi del terremoto dello scorso 24 agosto. Per loro un’accoglienza in famiglia, nella semplicità dei luoghi e delle possibilità di persone a cui il sisma e i crolli hanno strappato tutto. Ma nel freddo della sera, quella minestra calda di riso e ceci offerta dalla signora Filomena a Configno, una piccola frazione di Amatrice, è un dono prezioso. C’è riuscito ancora una volta fratello Biagio. Dopo dieci giorni di cammino è arrivato nei luoghi del centro Italia toccati dalla paura e dalla sofferenza. Il 5 marzo scorso era partito da Roma, dopo avere partecipato alla messa a San Pietro e all’Angelus del Papa, per il suo nuovo pellegrinaggio attraverso l’Italia. «Sono qui per dare conforto a chi ha perso la speranza. Questa croce arriva nei comuni colpiti dal terremoto in un momento duro, difficile – dichiara Biagio Conte, intervistato dalle tv della zona di Rieti e dalla Tgr Lazio –. Ognuno deve fare la sua parte e sono sicuro che ricostruiremo queste case e queste chiese distrutte».
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