PALERMO. Alla foto numero 6 c’è il rapporto tra mafia e politica oggi: «Non mi ricordo come si chiama - dice il pentito Giovanni Vitale - ma veniva sempre da Fricano, non so perché. Era un tipo pieno di problemi: io, come lo vedevo, scappavo». L’uomo della foto numero 6 è Giuseppe Faraone, 70 anni, ex consigliere comunale, eletto nel 2012 nella lista «Amo Palermo» di Marianna Caronia e poi passato per il Megafono di Rosario Crocetta fino a Noi con Salvini. Vitale non sa nemmeno che faceva politica: «So che c’erano persone che gli volevano alzare le mani. Doveva dare soldi, ma non so a chi». La prima del Panda Eccolo, dunque Vitale: la sua pelata viene inquadrata dalla telecamera della videoconferenza, mentre depone al processo Apocalisse, e per l’esordio del Panda in aula ci sono quattro pm, Annamaria Picozzi, Amelia Luise, Francesco Del Bene e Dario Scaletta. Pienone di imputati e parenti, avvocati in piedi perché i posti a sedere non bastano. È il troncone del giudizio ordinario, celebrato dalla quarta sezione del Tribunale, presieduta da Raffaele Malizia, a latere Riccardo Corleo e Luciana Caselli. Vitale, già condannato in abbreviato a 8 anni e 8 mesi, è difeso dall’avvocato Monica Genovese. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI PALERMO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE