Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Cocaina a Palermo, affari in una Smart ma c'era una microspia

PALERMO. La Smart dei trafficanti girava in lungo e in largo ed a bordo la microspia registrava tutto. Le partite di cocaina passavano di mano in mano, una è stata registrata in diretta: «È 340 la roba» e poi si sentono il rumore del frullatore per miscelare la droga e le parolacce perchè il bilancino di precisione non funziona. Grazie a queste intercettazioni la squadra mobile ha potuto raccogliere prove e indizi a carico del gruppo finito in carcere tre giorni fa, capeggiato secondo l’accusa da Alessandro Bronte e Pietro Catalano, entrambi di Ballarò. Sarebbero stati loro a rifornire i pusher che poi smerciavano la polvere bianca ad una clientela di professionisti e commercianti. La Smart era in uso a Catalano, ma veniva usata anche in sua assenza da Bronte, considerato dagli investigatori l’anello di collegamento tra la banda di trafficanti e Cosa nostra. Non a caso ha ricevuto l’ordine di custodia in carcere, accusato di associazione mafiosa, ritenuto molto vicino al capo mandamento di Porta Nuova, Tommaso Lo Presti. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE    

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