PALERMO. Un altro candidato sindaco di Palermo è indagato. Per Ugo Forello del Movimento Cinque Stelle, accusato di "induzione a rendere dichiarazioni mendaci", è un atto dovuto dopo la denuncia dei deputati nazionali grillini travolti dal caso firme false. Secondo Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, che hanno presentato un esposto circa un mese fa, l'inchiesta della Procura di Palermo sarebbe stata ispirata dal fondatore di Addiopizzo, Forello, avvocato, candidato per il Movimento. Forello - secondo chi ha denunciato - avrebbe imbeccato i "pentiti" dell'indagine, come la parlamentare regionale Claudia La Rocca, vantando anche rapporti con i pm che indagano. La Procura ha chiesto l'archiviazione dell'indagine sull'induzione a rendere dichiarazioni mendaci e le persone offese si sono opposte, da qui la fissazione dell'udienza in cui le parti discuteranno. Gli esposti sono stati firmati dal legale Domenico Monteleone del foro di Roma. Negli atti si chiedeva di accertare i rapporti tra l'avvocato Ugo Forello e il procuratore aggiunto che si sta occupando delle indagini, Dino Petralia. Ciò sulla base del contenuto di una mail dello stesso Forello, che a un attivista del movimento 5 stelle avrebbe fornito la propria disponibilità a fare da tramite, precisando d'aver incontrato il magistrato che indaga. Nella mail Forello avrebbe aggiunto che "chi segue le indagini è persona che mi rispetta e mi stima". "I pm comunque non hanno ravvisato alcun reato - dice Forello - tanto da chiedere l'archiviazione nel giro di un mese. Il giudice non vuole 'vederci chiaro' come scrive qualcuno, ma deve fissare un'udienza nel caso in cui ci sia opposizione all'archiviazione. Il giudice non deve nemmeno entrare nel merito della questione. Non si pronuncia sulla fondatezza della questione. E' una cosa normale, sono molto sereno. Del resto la stessa Procura ha chiesto di archiviare il caso".