PALERMO. Caso di meningite a Palermo. Una donna di 70 anni è stata ricoverata oggi nel reparto di malattie infettive dell'ospedale Cervello con i sintomi tipici della malattia. Dopo gli accertamenti, i medici hanno confermato che si tratta proprio di meningite batterica. Si stanno facendo gli accertamenti necessari per stabilire l'identificazione esatta di quale sia il tipo di meningite esatta. Le condizioni della donna sarebbero seria ma non gravissime. Ovviamente al "Cervello" si sono prese tutte le misure precauzionali del caso. Dai primi esami sembrerebbe che si tratti di un'infezione da pneumococco, una forma meno grave di meningite rispetto a quella da meningococco. Il responsabile dell'infettivologia dell'Asp di Palermo, Nicola Casuccio, spiega: «Non c'è alcun allarme sulla donna di 70 anni ricoverata: è affetta da pneumococco. Nulla a che vedere con il più pericoloso meningococco. In questi casi non c'è il rischio di infezione. I medici sono impegnati nella cura della donna che si trova in condizioni serie». La notizia del caso di meningite a Palermo arriva proprio nel pieno del caos vaccini. Nessun problema di approvvigionamento vaccini e nessuna emergenza sanitaria, è emerso nella riunione al Ministero della Salute a livello tecnico, convocata dal Direttore generale della Prevenzione sanitaria, per monitorare la situazione della meningite. Nella riunione e' stata, infine, ricordata l'importanza di seguire il calendario vaccinale e di consultarsi con il proprio medico in merito all'opportunità e alle tempistiche delle vaccinazioni. Alla riunione hanno partecipato referenti del ministero, dell'Istituto Superiore di Sanità, dell'Agenzia Italiana del Farmaco, del Comando dei Nas, di Farmindustria e della Regione Toscana. Nel corso della riunione sono stati nuovamente analizzati i dati dei casi di meningite verificatisi fino ad oggi nel Paese ed è stato ribadito che, si legge in una nota del ministero, ''non esiste alcuna evidenza di emergenza di sanità pubblica relativa alla meningite a livello nazionale''. Per quello che riguarda la Regione Toscana, dove da alcuni anni esiste un numero più elevato di episodi di Meningococco C rispetto alle attese, ''si è valutato l'andamento della casistica e concordato di proseguire con la collaborazione in atto''.