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"Aggredirono studenti alla Vucciria e fuggirono ai poliziotti": 2 ai domiciliari

PALERMO. Sono stati individuati tre giovani palermitani di Brancaccio che lo scorso agosto avrebbero accerchiato gli agenti alla Vucciria  e avrebbero molestato una ragazza.

Il Gip ha disposto gli arresti domiciliari per i fratelli  Dino Salvato, di 28 anni, e Cristian Salvato, 31enne, accusati dei reati di violenza sessuale, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale e l’obbligo di dimora per J.S., di 22 anni, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.

Nella notte dello scorso 21 agosto, in un pub di piazza Garraffello alla Vucciria alcuni studenti e studentesse universitarie  sono stati accerchiati da alcuni ragazzi che hanno iniziato a molestare le ragazze del gruppo. Due amici delle due giovani sono intervenuti in loro difesa, ma il gruppo di Brancaccio li ha aggrediti. Uno dei membri del branco ha dato un pugno alla spalla di una studentessa e le ha sfilato lo zainetto.

Le vittime, dopo essere sfuggite al pestaggio, si sono allontanate verso la vicina piazza San Domenico e hanno chiamato il 113. Così sono intervenute le volanti della polizia. Gli agenti hanno appreso i fatti dagli studenti e con loro sono tornati in piazza Garraffello, dove hanno riconosciuto e indicato agli agenti uno degli aggressori: Dino Salvato. I poliziotti si sono avvicinati per identificarlo, ma per tutta risposta il 28 enne ha colpito un agente con una gomitata e poi si è dato alla fuga. Il ragazzo è stato inseguito e raggiunto vicino al  pub “Il Miracolo”.  Gli agenti sono riusciti a bloccalo, nonostante tentasse di divincolarsi. Le persone attorno, che stavano assistendo alla scena, hanno cominciato a loro volta a insultare e minacciare i poliziotti, per poi aggredirli con strattoni, gomitate e calci, permettendo in tal modo al giovane fermato fuggire.

Nei giorni successivi le indagini si sono concentrate sui fratelli Dino e Cristian Salvato entrambi pregiudicati, riconosciuti sia dai poliziotti sia dalle vittime. Il Gip ha emesso ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari per i due fratelli e l’obbligo di dimora per un terzo giovane per resistenza a pubblico ufficiale, responsabile insieme ad altri di avere accerchiato e minacciato gli agenti durante gli scontri che hanno favorito la fuga del fermato.

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