Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Prostituzione, blitz alla Favorita: in 4 saranno espulse dall'Italia

PALERMO. Scappano le donne della Favorita, alla vista delle forze dell’ordine. Questa notte quattro ragazze nigeriane, tra i 21 e i 27, anni sono state segnalate dai carabinieri. Proprio lì nel parco dove ogni giorno transitano migliaia di palermitani, dove tutti sanno e fingono di non vedere le signore che, tra i cespugli al margine della strada, offrono il loro corpo. Ieri i carabinieri della compagnia di San Lorenzo hanno effettuato dei controlli finalizzati alla prevenzione e alla repressione della prostituzione in strada, così come il contrasto dei reati relativi all’induzione e allo sfruttamento della prostituzione. Già, perché dietro queste donne provenienti dalla Nigeria o da altri Paesi dell’Africa c’è un vero business, fatto spesso di soldi, vessazioni e persino riti voodoo, come racconta la cronaca più recente. Questa notte i militari sono entrati in azione fra i viali del parco con i lampeggianti accesi ed è partito il “fuggi… fuggi… generale”. I primi a darsela a gambe i clienti e qualche “protettore”. Non tutte le donne a piedi sono sfuggite davanti al gruppo di 15 carabinieri che hanno passato la zona al setaccio. Tutte per paura e "addestrate" a dovere non hanno fornito le loro generalità. Tutte sono state segnalate e tutte sono state portate all’ufficio immigrazione per l’identificazione. I carabinieri hanno così scoperto che tre di loro erano richiedenti asilo politico a Palermo, mentre un’altra giovane aveva rivolto la richiesta in provincia di Trapani. La legge prevede che se persone richiedenti asilo delinquono devono essere espulse dal territorio italiano. I militari continueranno nei prossimi giorni a pattugliare il parco per evitare che le lucciole tornino al loro posto. Probabilmente, almeno per qualche tempo, la Favorita potrebbe essere libera. Dietro queste donne ruotano affari milionari e criminali internazionali che “garantiscono” alle connazionali case, protezione, ma soprattutto tengono queste donne schiave del sesso a pagamento, per lucrare sui loro ricavi.

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