PALERMO. Una banda che stava terrorizzando il centro storico di Palermo. Rapine in banca e ai danni di turisti, violenza per strada per raggranellare il bottino. Sono le accuse nei confronti di cinque giovani palermitani fermati questa notte dalla Squadra mobile.
Un gruppo di pregiudicati accusati a vario titolo di associazione a delinquere per commettere una serie di rapine.
Capo della banda sarebbe stato, secondo gli investigatori, Emanuele Rubino, già coinvolto nell'operazione “Maqueda” portata avanti dalla Squadra Mobile di Rodolfo Ruperti. Rubino è ritenuto responsabile anche del tentato omicidio di Yusupha Susso, il giovane gambiano ferito, lo scorso 4 aprile, con un colpo d’arma da fuoco alla testa, “colpevole” di avere reagito all’ennesimo atto di sopraffazione da parte della banda di Ballarò.
Gli altri nomi dei destinatari del provvedimento sono: Vittorio Di Maio, 25 anni; Marco Fascella, 25 anni; Francesco Napoli, 23 anni; Paolo Amatuzzo, 33 anni; un'altra persona è attualmente irreperibile.
Ed era proprio Ballarò il luogo di azione principale scelto per riunirsi e poi compiere le rapine, già perché i vicoli del quartiere erano il territorio nel quale i ragazzi potevano vantare, pare, una notevole influenza ed in cui esercitavano un pressante controllo della zona.
L’indagine che ha portato agli arresti di questa notte è stata condotta dagli agenti della Sezione Antirapina della Squadra Mobile che ha ricostruito diversi episodi di rapine ai danni di banche e di altre, anche particolarmente violente, realizzate per strada anche contro turisti. Tutti colpi messi a segno tra il novembre e il luglio del 2013.
In una circostanza, ricostruisce la polizia, i rapinatori simularono un incidente stradale, bloccando per strada la vittima, la scaraventarono fuori dal veicolo e la picchiarono selvaggiamente per impadronirsi di ciò che aveva in tasca e dell'auto.
In un altro caso la vittima fu una giovane turista che fece resistenza nel tentativo di trattenere la propria borsa durante uno scippo ma il risultato fu che venne trascinata con violenza sull'asfalto dai due ragazzi che erano a bordo di un'Honda Sh.
Con l’operazione “Maqueda” del maggio scorso, era stato sgominato un pericoloso gruppo criminale vicino alle famiglie mafiose di Palermo Centro, accusato di controllare una parte di Ballarò attraverso estorsioni, rapine e violenza.
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