PALERMO. Conoscere il padre che aveva sentito solo qualche volta per telefono ma che non aveva mai incontrato. Una motivazione talmente forte da spingere un bambino di quasi nove anni a prendere il treno da solo da Termini Imerese per raggiungere Palermo e provare a coronare quel sogno. Una storia da libro "Cuore" quella che si ha avuto come scenario, quale giorno fa, due stazioni e un treno. Il bambino di Termini dopo essere uscito da scuola, invece di tornare a casa, ha deciso di andare, tutto solo, in treno a Palermo per dare un volto a quella voce più volte ascoltata telefonicamente ed identificata come quella del papà, un papà che però non aveva mai incontrato. Il bambino è riuscito a raggiungere la stazione di “Palermo Centrale” ma qui, una volta sceso dal treno, si è visto sperduto in un ambiente sconosciuto e caotico, ambiente in cui non sarebbe stato facile trovare il padre. Impaurito e piangente, è stato così notato da una pattuglia della Polizia Ferroviaria di “Palermo Centrale", in servizio di controllo per la prevenzione e repressione dei reati all’interno dello scalo ferroviario. Alla vista della Polizia il bambino si è chiuso in se stesso, rifiutando di fornire qualsiasi informazione su di sé e sulla sua presenza in stazione, perché, come poi avrebbe spiegato, in quel momento ha avuto la certezza che il suo sogno si sarebbe infranto lì. Gli operatori della “polfer”, utilizzando un approccio molto delicato e rispettoso, hanno conquistato gradualmente la fiducia del bambino, coinvolgendolo in giochi, facendolo disegnare, colorare e rifocillandolo, riuscendo così ad ottenere un minimo di informazioni che hanno indirizzato gli investigatori per la ricerca della famiglia del piccolo. La madre del bimbo, rintracciata solo in serata, ha dichiarato di non essere a conoscenza delle intenzioni del figlio ma che, non vedendolo rientrare, si sarebbe attivata per cercarlo a Termini Imerese nei luoghi che abitualmente frequentava senza però rivolgersi alle Forze dell’Ordine. Gli agenti della Polizia Ferroviaria, dopo avere esortato la madre a prestare una maggiore vigilanza nei confronti del figlio, vista anche la tenera età, le ha riaffidato il bambino. Rintracciar le “persone scomparse”, molte delle quali sono minorenni, è una delle tante attività che vede impegnata quotidianamente la Polfer. Dall’inizio dell’anno ad oggi, la Polizia Ferroviaria della Sicilia ha rintracciato 60 minori, stranieri ed italiani che, a vario tiolo, avevano fatto perdere le proprie tracce.