PALERMO. Fu una delle tante e lunghe estorsioni subite e denunciate dal costruttore Vincenzo Rizzacasa. Sandro Lo Piccolo e Giancarlo Seidita gli avrebbero imposto il pagamento del pizzo sulla costruzione di un residence a Carini. Per il boss, figlio del capomafia di San Lorenzo, Salvatore, era arrivata una condanna a dieci anni inflitta dal Tribunale. Questa mattina Seidita ha avuto la condanna, in abbreviato a tre anni e mezzo. L’accusa è stata sostenuta dal sostituto procuratore Francesco Del Bene. Le denunce di Rizzacasa contro gli uomini del racket non furono in un primo momento ritenute attendibili. Finì addirittura sotto processo per intestazione fittizia di beni. Per alcuni anni fu considerato prestanome dei costruttori Sbeglia. Arrivarono l'incriminazione e i processi dove si è sempre difeso con l'assistenza dell'avvocato Giuseppe Oddo. La Cassazione lo assolse definitivamente dopo che lui stesso aveva rinunciato alla prescrizione. Voleva essere scagionato nel merito.