PALERMO. C'è un secondo fermato per la molotov lanciata contro la tenda dove si trovavano due giovani all'interno di un piccolo casolare, nel quartiere Ciaculli a Palermo. All'alba gli agenti della Squadra Mobile diretta da Rodolfo Ruperti hanno eseguito il fermo disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo di Antonino Faraone, palermitano di 78 anni, ritenuto autore del duplice tentato omicidio in concorso con Benedetto Fici fermato ieri. L'accusa è anche di lesioni aggravate e porto abusivo di armi da guerra. Determinanti i racconti dei due giovani fidanzati Umberto Geraci, 22 anni, ancora in gravi condizioni in ospedale, e Jessica Ernesta Modica, 23 anni. I fatti risalgono alla mattina di lunedì scorso: mentre i due giovani si trovavano all'interno del casolare che Geraci occupava con una tenda, furono lanciate delle bottiglie molotov, considerate a tutti gli effetti armi da guerra. Fici è parente della proprietaria di un terreno vicino a quello che occupavano i due fidanzati. Geraci è ricoverato nella seconda rianimazione dell’ospedale Civico. Le ferite che ha riportato sono serie, ma c'è un cauto ottimismo. "Nei prossimi giorni il ragazzo sarà trasferito nel centro ustioni, una volta risolto il problema ai polmoni - spiega Luigi Solazzo, primario del centro ustioni del "Civico" - Mentre la ragazza è vigile e cosciente, in via miglioramento". L'INDAGINE. Prima un sopralluogo nelle campagne di Ciaculli in via Tenaglia per vedere se i ragazzi erano dentro il casolare. Poi sia Benedetto Fici, 77 anni, il giardiniere, che il suo amico Antonino Faraone 78 anni, secondo l'accusa sono tornati nei pressi della costruzione e hanno gettato due bottiglie molotov contro la coppia di fidanzati. Pare che i due ragazzi abbiano sentito i due parlare e dire "si chiuieru sti iecca sangu". (sono rimasti intrappolati..ndr). "Sono stati entrambi a gettare le bottiglie piene di benzina che sono delle armi da guerra - dice Rodolfo Ruperti capo della squadra mobile - I due poi sono fuggiti a bordo di una Fiat Panda come hanno raccontato le vittime". Grazie anche al fatto che l'auto era intestata alla moglie di Antonino Faraone si è risaliti al complice del giardiniere fermato ieri dalla polizia. Benedetto Fici più volte durante la giornata aveva chiamato un numero di cellulare Wind. Gli agenti di polizia che avevano sequestrato il telefonino hanno verificato che era quello di Faraone. Oltre al cellulare e all'auto ad incastrare Faraone sono state anche le foto mostrate a Geraci. Il giovane ha riconosciuto i due anziani che negli ultimi mesi gli avevano reso impossibile la sua vita di senzatetto che cercava un riparo dove potere dormire. Gli scontri e le liti sono state confermate dai parenti di Jessica Modica, la fidanza di Umberto e anche dai vicini che sono stati sentiti dagli agenti della squadra mobile.