PALERMO. Nell'ambito della vicenda legata al trasferimento nel principato di Andorra di una parte del presunto tesoro degli eredi di Ezio Brancato, il funzionario regionale e socio della «Gasdotti azienda siciliana», morto nel 2000, la Procura chiede gli arresti domiciliari per la vedova Maria D'Anna, le figlie Antonella e Monia Brancato, nonché per il marito di quest'ultima, l'avvocato spagnolo Julio Quintas Casellas, tutti indagati per trasferimento fraudolento di valori.
In realtà il procuratore Francesco Lo Voi ed i sostituti Siro De Flammineis e Gaspare Spedale, che coordinano le indagini, hanno dovuto avanzare nuovamente la richiesta di custodia cautelare appellandosi al tribunale del riesame, perché questa era già stata rigettata dal gip Nicola Aiello nei giorni scorsi. Il giudice, pur ritenendo sussistenti sia i gravi indizi di colpevolezza a carico dei quattro che l' esigenza di sottoporli alla misura cautelare, ha però stabilito che la stessa misura non sarebbe stata «attuale».
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