PALERMO. Denaro sparpagliato in tutto il mondo. Il presunto tesoro degli eredi Ezio Brancato, il funzionario regionale morto nel 2000 e socio negli anni Ottanta e Novanta, della Gasdotti Azienda Siciliana - l’impresa in cui avrebbero avuto interessi, secondo l’accusa, non solo l’ex sindaco mafioso Vito Ciancimino, ma anche il boss Bernardo Provenzano - non si troverebbe solo ad Andorra, il piccolo principato tra la Francia e la Spagna, noto come paradiso fiscale, dove qualche giorno fa la guardia di finanza ha sequestrato conti, gioielli e contanti per quasi un milione e quattrocentomila euro. Patrimoni che sarebbero frutto di presunti affari sporchi ai quali il procuratore Francesco Lo Voi ed i sostituti Siro De Flammineis e Gaspare Spedale, che coordinano le indagini sul così detto «Gruppo Gas», stanno dando la caccia in diversi Paesi, anche attraverso rogatorie internazionali. L’in - chiesta, insomma, non si fermerebbe certo ad Andorra e promette sviluppi. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE