Palermo

Sabato 23 Novembre 2024

Veterinari, a giudizio Giambruno e altri 23: "Illeciti nei controlli"

PALERMO. Dopo l'inchiesta e i sequestri, Paolo Giambruno, ex direttore del Dipartimento di prevenzione veterinario dell'Asp di Palermo (poi sospeso dal direttore generale), nonché presidente dell'Ordine dei medici veterinari, è stato rinviato a giudizio assieme ad altre 23 persone. Da indagini ed intercettazioni sarebbe emerso che Giambruno avrebbe consentito dei controlli di favore a diversi commercianti finiti nell’indagine tra questi Salvatore Cataldo. A giudizio anche altre persone tra cui dirigenti dell’Asp, imprenditori del settore alimentare: Rosario Aliotta, Linda Barcellona, Giuseppe e Salvatore Cataldo, Massimo Carollo, Matteo caruso, Andrea Consiglio, Nicolò Di Bartolo, Carlos Josè Dispenza, Pietro fazio, Angelo Foresta, Marcello Giambruno, Pippo Giardina, Nicasio Lodato, Giacomo Lo Monaco, Patrizia Lucia, Vittorio Macaluso, Alberto Mannino, Carmelo Murania, Lorenzo Quartararo, Marcella Ruffino, Angelo Zimbardo. Per tutti il processo comincierà il 19 ottobre davanti alla quarta sezione del Tribunale di Palermo. Tra gli episodi contestati emergerebbe, tra gli altri, quello concernente i controlli sanitari eseguiti dal Dipartimento Veterinario sulla qualità delle carni da destinare al consumo poiché, anche in questo delicato settore di intervento, sono state segnalate alla procura condotte illecite del direttore che sarebbero state realizzate, violando le leggi e i codici deontologici, pur di tutelare gli interessi di un allevatore. Carni comunque bloccate solo grazie al tempestivo intervento della Polizia Giudiziaria. La replica di Paolo Giambruno: "Sono serenissimo perché non ho commesso nessuno dei reati che mi contestano. Amo il diritto e la sua applicazione nel nome del quale ho sempre diretto ogni mia azione e per il rispetto del quale mi sono spesso scontrato, senza paura, con poteri forti.  Sono certo che con l'aiuto dei miei avvocati, Daniele Livreri e Roberto Ferrara, la verità alla fine trionferà".

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