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L'incidente durante la corsa in ospedale, lei incinta muore: marito condannato

Giuseppe Zito e Rosaria Maranzano

PALERMO. Giuseppe Zito stava cercando di raggiungere al più presto l’ospedale Civico, accanto aveva sua moglie con le doglie dopo la rottura delle acque e con una forte emorragia. In via Emanuele Paternò (zona Oreto), quella giornata di settembre del 2012 che doveva essere felicissima si trasformò in un incubo.

La Smart di Zito  infatti decollò letteralmente a causa di un avvallamento che gli fece perdere il controllo dell’auto. La moglie, Rosaria Maranzano morì subito mentre il bimbo, nato con il cesareo, ha retto solo qualche giorno. Per Giuseppe Zito quell’incubo non è ancora finito.

Il giudice monocratico di Palermo lo ha infatti condannato questo pomeriggio, dopo sei ore di camera di consiglio, a otto mesi pena sospesa per omicidio colposo. Per il ragazzo, difeso dall’avvocato Guido Galipò, era stata chiesta una condanna molto più pesante: tre anni. Nessun risarcimento è stato disposto dal giudice per i genitori della donna che si sono costituti parte civile.

“Zito non ha commesso nessun omicidio colposo – dice Galipò – leggeremo le motivazioni e poi faremo appello. E’ una sentenza molto mite rispetto alle richieste della Procura, ma ci sono tutti gli elementi per un’assoluzione”.

Secondo la difesa, le condizioni della donna erano gravi e doveva essere portata al più presto in ospedale. In più le condizioni dell’asfalto - con buche, dossi, cunette e rattoppi - erano pessime. Il guardrail non era, inoltre,  a norma, altrimenti avrebbe assorbito l’urto evitando i danni più gravi.

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