PALERMO. Resta in carcere Francesco Lo Monaco, il dipendente del Rap che sabato pomeriggio ha sparato a Vincenzo Barbagallo, uccidendolo. Lo ha deciso il gip che ha convalidato la misura cautelare in carcere. L'uomo si è avvalso della facoltà di non rispendere. Le due famiglie litigavano spesso: la musica troppo alta, l'acqua che colava dal balcone, gli schiamazzi notturni. Due famiglie in perenne dissidio in una palazzina in largo Pozzillo, nel quartiere popolare di Borgo Nuovo, all'estrema periferia nord di Palermo. Bastava una semplice banalità per scatenare la rissa tra i Barbagallo e i Lo Monaco, raccontano alcuni vicini di casa che spesso assistevano ai diverbi. L'ultima lite, sabato,è finita ne l sangue. Vincenzo Barbagallo, 68 anni, è morto per un colpo di pistola sparato alla testa, il figlio Domenico, 48 anni, è ancora ricoverato nell'ospedale Villa Sofia-Cervello, con una ferita alla schiena. Secondo la ricostruzione degli investigatori, gli uomini si sono affrontati in strada dopo che in mattinata tra le mogli era scoppiata una lite per dei panni stesi male che gocciolavano: un dissidio che era stato sedato dai carabinieri intervenuti per portare la calma tra le donne. A quell'ora Francesco Lo Monaco si trovava al lavoro nell'azienda Rap. Anche Vincenzo Barbagallo stava lavorando, come precario nell'ex ospedale psichiatrico, in via La Loggia. Una volta tornati a casa i due uomini, entrambi con precedenti penali, si sono affrontati, probabilmente dopo aver appreso della lite tra le donne.