PALERMO. C'è un fermo per l'omicidio di Antonio Salvia, il giovane di 23 di Partinico ucciso ieri pomeriggio al termine di una lite. Il presunto colpevole è un uomo di 48 anni, Francesco Autovino, sarebbe stato lui a colpire Salvia con quattro coltellate. I carabinieri hanno arrestato anche altre due persone, per loro l’accusa è di rissa. Ieri mattina il giovane 23enne era arrivato all’ospedale di Partinico quasi in fin di vita. Le sue condizioni erano disperate e i medici non hanno potuto fare nulla per salvarlo. L’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una rissa in via Cimabue a Partinico. Qui Salvia è stato colpito con un coltello a farfalla al petto. La lite era iniziata già la sera precedente sempre nella stessa strada: urla spintoni e poi la promessa che non sarebbe finita lì. e così il giorno successivo gli aggressori sono tornati, in tre, secondo in carabinieri, stavolta armati e alla fine c’è scappato il morto. Sul posto sono intervenuti, oltre ai militari, i sanitari del 118, che hanno trasportato il ragazzo in ospedale, insieme ad altri feriti. Il medico legale nel corso dell'ispezione cadaverica ha stabilito che Salvia è morto per una delle coltellate al torace. Il ragazzo, spalleggiato da un gruppo di amici, si sarebbe recato in via Cimabue a Partinico per un «chiarimento» relativo al danneggiamento di una Fiat Uno avvenuto nel maggio scorso. Qualcuno aveva bruciato l'auto di un uomo di 54 anni parcheggiata vicino casa. Un episodio che avrebbe innescato nelle ultime settimane liti e minacce tra due gruppi rivali. I carabinieri Partinico hanno interrogato tutti i partecipanti alla rissa. I militari della Scientifica hanno eseguito i sopralluoghi sulla zona per raccogliere tutti gli elementi utili per ricostruire quanto avvenuto. Autovino era stato già arrestato e condannato per l’omicidio avvenuto nel ’92 di Giuseppe Torano, il pensionato 72enne ammazzato nella sua abitazione di Partinico per una rapina. Al termine di indagini “delicate e difficili ma concludenti”, coordinate dalla Procura di Palermo e dal sostituto procuratore Paolo Guido, i carabinieri hanno arrestato, oltre a Francesco Autovino, accusato di omicidio, rissa aggravata e porto di oggetti atti ad offendere, anche il fratello Giuseppe e Gianluca Rizzo, per loro l’accusa è di rissa aggravata e porto di oggetti atti da offendere.