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Attack nei lucchetti e bottiglie incendiarie, estorsione a un concessionario: 3 arresti

PALERMO. Ripetute intimidazioni, per almeno tre mesi, da aprile a giugno, nei confronti del titolare di una concessionaria di automobili a Palermo. Con questa accusa i carabinieri hanno arrestato tre persone. Per loro l’accusa è di estorsione aggravata.

I tre, secondo le accuse partite dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, avrebbero utilizzato i “classici” strumenti mafiosi: dall’attack nella serratura della rivendita fino alle bottiglie incendiarie fatte ritrovare all’interno del piazzale della concessionaria. Il tutto, ricostruiscono gli investigatori, con l’obiettivo di intimidire la vittima minacciando, qualora non avesse ceduto ai messaggi pesantissimi, gravi danneggiamenti per lo svolgimento dell’attività commerciale.

I presunti estorsori avrebbero chiesto al commerciante, in un primo momento, 2500 euro. Ma i tre non si sarebbero fermati e avrebbero preteso la stessa somma anche per le festività di Natale e di Pasqua. La motivazione sarebbe sempre quella tipica delle estorsioni a Palermo: le somme servivano per sostentare le famiglie dei detenuti.

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