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Intimidazioni al Centro Padre Nostro: "Così la mafia assolda i ragazzini"

PALERMO. Nuovo atto vandalico contro il centro di accoglienza Padre Nostro a distanza di  poche ore da quello di ieri mattina. Alle 18.15 altre bottiglie di vetro sono state lanciate nella terrazza della struttura. Il presidente Maurizio Artale ieri pomeriggio è tornato nel suo studio dopo il giro di attività di volontariato ed è ha visto in faccia i due ragazzini  che hanno scagliato le bottiglie.

Si tratterebbe di ragazzini di età compresa tra gli 11 e i 13 anni che poi sono fuggiti  verso la via Azolino Hazon. Intorno alle 18.34 gli agenti della polizia si sono recati nella sede del centro e hanno costatato la presenza di vetri rotti.

“Le motivazioni di questo accanimento contro il centro possono essere tante - spiega Maurizio Artale – forse perché con la costruzione del Centro aggregativo per anziani, che si trova proprio dietro la statua di San Gaetano simbolo del quartiere, stiamo cambiando il volto della zona. Possiamo anche pensare a delle ritorsioni perché non diamo soldi alle persone che chiedono denaro al centro per pagare bollette e altro, noi diamo solo servizi”.

Il Centro Padre Nostro ha chiesto l’autorizzazione a manifestare davanti alla Prefettura per  domandare più sorveglianza da parte delle forze dell’ordine nel quartiere di Brancaccio. “Sono due anni che attendiamo che sia convocato il tavolo sulla sicurezza Brancaccio - spiega Artale - ma è arrivato un primo e un secondo Prefetto, ma da nessuno delle due è arrivata una risposta”.

“E’ necessario togliere l’idea che con la mafia prima si era più sicuri e adesso invece non è più così – precisa Artale - i ragazzini vengono assoldati una prima volta per lanciare bottiglie per qualche euro, poi per mettere l’attack, ai lucchetti un centinaio di euro e poi in un crescendo di denaro in denaro i mafiosi assoldano il ragazzo per fare un attentato incendiario e poi per qualche migliaio di euro gli mettono in mano una pistola e gli dicono ‘vai e uccidi’.

Se le istituzioni non danno un segnale concreto della loro presenza sul territorio la criminalità avrà sempre spazio per agire. Noi ci mettiamo anni per sradicare i giovani da questa mentalità attraverso il nostro lavoro nelle scuole e nel centro. E’ un peccato perdere dei ragazzi e darli in mano alla criminalità locale”.

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