PALERMO. La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno individuato e sottoposto a fermo due giovani senegalesi, entrambi di 25 anni, ritenuti gli scafisti del barcone con 600 migranti, approdati ieri a Palermo.
I profughi - tra i quali 73 donne, alcune in stato di gravidanza e 31 minori - erano stati soccorsi al largo dalle coste libiche da navi mercantili e subito trasbordati sulla nave di Medici senza frontiere "Bourbon Argos". La Squadra Mobile, il Gico e la Stazione Navale della Guardia di Finanza, sulla base delle testimonianze rese da numerosi migranti, sono riusciti non solo a identificare i due giovani scafisti, delineandone i ruoli, ma anche a ricostruire le drammatiche fasi della traversata partita dal porto libico di Sabrata, durante la quale i migranti, segregati e nutriti 'a pane e acqua', sono stati sottoposti ad ogni genere di soprusi e brutali violenze, anche di natura sessuale.
Dalle indagini è emerso che i due senegalesi si occupavano, rispettivamente, della conduzione dell'imbarcazione con l'ausilio di una bussola e della richiesta di soccorso attraverso un telefono satellitare. E' stato accertato, inoltre, che per la traversata ciascun migrante era stato costretto a versare circa 1200 dinari libici agli spietati membri di una organizzazione criminale dedita al traffico di esseri umani.
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