PALERMO. Si trova ricoverato con la prognosi riservata Giuseppe Matassa, 40 anni, operaio che si è tuffato a Cefalù nella zona del Molo Vecchio intorno alle 16, 30 e ha sbattuto la testa sugli scogli. Il bagnate è stato soccorso dai sanitari del 118 che lo hanno trasportato con l'elisoccorso all'ospedale Civico di Palermo. I medici hanno accertato che nel tuffo l'uomo si è procurato uno shock spinale, fratture multiple con trauma midollare. Intanto i carabinieri della compagni di Cefalù stanno indagando sulla dinamica dell’incidente. Pochi giorni fa è annegato un ragazzo di 18 anni, Mounir Chouaib, sempre lungo il litorale palermitano nella zona dell’Addaura all’altezza di “Acapulco”. Anche lui si è tuffato in una zona di scogli ed ha sbattuto la schiena. Il suo corpo è trovato quattro giorni dopo dai sommozzatori dei vigili del fuoco hanno rinvenuto il cadavere incastrato tra gli scogli a due metri di profondità, proprio nella zona dove si era tuffato il giovane. Le ricerche di vigili del fuoco, capitaneria di porto, polizia e carabinieri sono state molto impegnative a causa delle condizioni avverse del mare. I sommozzatori non si erano potuti immergere in profondità nei primi due giorni di ricerche. Alla fine solo quando è tornato il bel tempo i sommozzatori hanno potuto controllare meglio i fondali e ritrovare il corpo. Il giovane era di origine marocchina e residente a Palermo, in via Oreto, si era tuffato una prima volta è poi riemerso e durante il secondo tuffo è successo il tragico incidente. Il ragazzo era in compagnia di un’amica e si stavano dirigendo alla spiaggia di Mondello. E’ stato proprio Mounir Chouaib a volersi fermare in quel tratto di mare particolarmente bello, ma pericoloso per le avverse condizioni meteo della giornata. L’amica che era con lui e un gruppo di ragazzi italiani nelle vicinanze hanno lanciato forti urla, che hanno attratto l’attenzione di un uomo che stava facendo manutenzione in un lido vicino. E' stato lanciato un salvagente a mare, ma il ragazzo non è più riemerso.