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Girava con un revolver e un coltello in auto: arrestato 27enne a Palermo

PALERMO. Un revolver calibro 22 e un coltello di 18 centimetri. E' quello che hanno ritrovato i carabinieri nell'auto di Giovanni Battista Pizzuto, 27 anni, macellaio, fermato nel weekend in via Imperatore Federico, nell'ambito dei controlli del territorio del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale. Pizzuto, poi arrestato dai militari, girava per la città con una Fiat Punto grigia, e alla richiesta di esibire i documenti di circolazione, appariva "alquanto nervoso". Motivo per cui, i carabinieri hanno chiesto al 27enne se portasse addosso qualcosa di provenienza illecita o costituente reato. Nonostante il "no" di Pizzuto, i carabinieri hanno comunque deciso di perquisire l'auto e lo stesso palermitano.

E infatti, all'interno del marsupio nero che il 27enne indossava, i militari hanno ritrovato un coltello a serramanico dalla lunghezza di 18 centimetri e con lama in acciaio di 8, un genere vietato. Sulla questione del porto, Pizzuto si giustificò spiegando di aver acquistato il coltello in edicola. Ma la perquisizione è continuata anche all'interno dell'auto, dove i carabinieri hanno ritrovato nel vano porto oggetti un revolver a sei colpi scarico, calibro 22, privo di matricola, numero di catalogo o marchio del produttore, in perfette condizioni. Accanto alla pistola, dentro una carta plastificata, 17 proiettili in dotazione alla stessa arma.

Pizzuto, però, non è in possesso di nessuna licenzia sia per la detenzione che per il porto, nonchè di qualche altra idonea documentazione relativa all'arma e alle munizioni. Spiegò ai militari di averla trovata casualmente in un luogo non proprio specificato. In seguito alla sua "giustificazione", il 27enne è stato condotto in caserma per gli accertamenti e arrestato per porto illegale di arma comune da sparo clandestina e trasferito nella casa circondariale Pagliarelli di Palermo.

Sia la pistola che le munizioni saranno inviati al R.I.S. Carabinieri di Messina, per gli accertamenti balistici, per capire se la stessa sia stata utilizzata in azioni delittuose.

 

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