PALERMO. Il palazzetto dello sport di Palermo riaprirà entro il 2017: è l'impegno assunto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, a margine del sopralluogo nella struttura con il sottosegretario Davide Faraone, il sindaco Leoluca Orlando e il presidente del Coni in Sicilia Sergio D'Antoni. «Vogliamo dare una mano all'Amministrazione comunale per sbloccare le opere ferme da troppo tempo», ha detto Lotti. Riferendosi alla condizione di degrado in cui versa la struttura per la quale è previsto un investimento per la riapertura, Lotti ha detto: «È mancata l'attenzione, la cura delle opere per i cittadini e dei cittadini. Siamo qui a testimoniare che questa cura c'è e oggi è rinnovata. Vogliamo sbloccare tutte quelle opere ferme da troppo tempo e inutilizzate». «Dopo anni di abbandono, grazie alla collaborazione, tra il governo nazionale, il Coni regionale e il comune di Palermo abbiamo recuperato 25 milioni di euro per rifunzionalizzare gli impianti sportivi della città; contiamo di inaugurare questo impianto nel 2017». Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, durante un sopralluogo insieme al sottosegretario alla Presidenza del consiglio Luca Lotti nel palazzetto dello Sport. La struttura in disuso da anni versa in condizioni fatiscenti. «Per recuperare l'area di fondo Patti, dove si trovano il palazzetto dello Sport e il Diamante per il Baseball - ha aggiunto Orlando - abbiamo bandito una gara d'appalto da 3 milioni di euro di fondi comunali per il rifacimento delle coperture che verrà aggiudicata il 24 maggio. Poi ci sono altri 9 milioni di euro, di cui 5 milioni messi a disposizione dal governo, la restante parte dal Comune, che abbiamo affidato al Coni per bandire la gara per completare l'impianto per restituirlo alla città per fare sport, ma anche concerti». Il Palasport di Fondo Patti conta circa 6 mila posti a sedere, costruita tra il 1996 e il 1997, nel 2008 è stato dichiarato inagibile, e poi oggetto di una serie di raid vandalici. Il Comune a dicembre di due anni fa ha messo fine a un contenzioso che si è instaurato con i proprietari dei terreni che erano stati espropriati per realizzare la struttura, con una delibera che autorizza un accordo transattivo.