PALERMO. Lo ha fatto per difendersi. Lo ha fatto perché non aveva molta scelta, incastrato come è dai video che lo avrebbero ripreso mentre faceva sesso con la ragazzina. L’avvocato indagato con l’accusa di induzione alla prostituzione minorile fa alcuni nomi. Un collega, un farmacista. Li avrebbe fatti incontrare nel suo studio con Dario Nicolicchia e con la fidanzatina. Anche loro avrebbero fatto parte del giro che avrebbe approfittato della baby squillo, la sedicenne ex dell’uomo di 31 anni arrestato la settimana scorsa, con la pesante accusa di sfruttamento della prostituzione minorile. Si allarga, dunque, l’inchiesta che fa tremare professionisti, commercianti, imprenditori, rappresentanti, ristoratori, un poliziotto ma anche i titolari di un paio di sexy shop, su cui si sta concentrando l’attenzione degli investigatori della sezione Reati sessuali della Squadra mobile. Potrebbero essere lì alcuni dei punti di incontro fra «domanda e offerta», tra Nicolicchia, che gestiva la giovanissima amica, e coloro che cercavano emozioni particolari con il «manga in miniatura», come la vittima di questi giochi perversi viene descritta nei colloqui con la psicologa che l’ha esaminata per conto del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e del pm Claudio Camilleri. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE