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Palermo, sequestrati 80 chili di alimenti congelati venduti per freschi

Sono state denunciate cinque persone all’autorità giudiziaria per frode in commercio. E’ il risultato dell’attività del nucleo antifrodi della polizia municipale di Palermo per tutelare la sicurezza alimentare e del consumatore

PALERMO. Sono stati sequestrati a Palermo circa 80 chili di alimenti congelati venduti per freschi e un frigo non idoneo alla conservazione dei cibi. Sono state denunciate cinque persone all’autorità giudiziaria per frode in commercio. E’ il risultato dell’attività del nucleo antifrodi della polizia municipale di Palermo per tutelare la sicurezza alimentare e del consumatore.
Nel mirino degli agenti sono finiti anche quattro bar ed un panificio che vendevano alimenti e bevande, in diverse zone della città: via Listz, piazza Diodoro Siculo, via Libertà e via Cesareo.
In via Liszt ad un panificio è stato sequestrato il frigorifero, poiché la temperatura refrigerante non è stata riscontrata idonea alla corretta conservazione degli alimenti. Per questo sono stati sequestrati 10 chili di prodotti di pasticceria, patatine e pesce. Inoltre, è stato accertato che gli alimenti congelati venivano venduti come prodotto fresco, senza che ne fosse informato il cliente attraverso l’esposizione al pubblico della lista degli ingredienti ed il cartellino segnaprezzi.
Mentre in un bar in piazza Diodoro sono stati sequestrati, sempre per l’utilizzo di prodotto congelato al posto del fresco, circa 10 chili di pesce congelato. In un bar di via Bronte, nel quartiere di Borgo Nuovo sono stati sequestrati circa 23 chili tra cornetti e sfoglie.
In un altro bar in via Libertà sono stati sequestrati circa 20 chili di alimenti congelati tra carni pesce, confezioni di farro, ravioli, salse e condimenti pronti per i primi piatti
Infine ad un bar di via Cesareo sono stati sequestrati circa 15 chili di prodotti alimentari tra panini, ravioli, sfogliatelle napoletane e panelle congelate.
In tutti i locali controllati, gli agenti riscontravano che i clienti non venivano correttamente informati sullo stato degli alimenti: nei menù e nei cartelli segnaprezzi non veniva specificato, come prevede la normativa vigente, l’utilizzo di prodotto congelato al posto del fresco.

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