PALERMO. C'è anche l'attuale sindaco di Monreale (Palermo), Piero Capizzi, tra i 53 indagati per corruzione alla Alto Belice Ambiente spa, incaricata del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti all'interno dell'Ato (Ambito Territoriale Ottimale) PA2 costituito da 17 comuni.
«Sono del tutto estraneo a questa vicenda - dice Capizzi - come ho già spiegato ai pm. Tutto nasce da un'intercettazione male interpretata. Non ho nulla di cui preoccuparmi».
Capizzi, ai tempi consigliere comunale, secondo gli inquirenti avrebbe assunto il ruolo di «istigatore o determinatore» di uno degli indagati principali, il caposervizio Pupella ritenuto il regista dell'organizzazione, che avrebbe così acconsentito alla richiesta di un esercente monrealese di smaltire dei rifiuti solidi urbani, ricevendone in cambio panettoni e spumante. Capizzi, che ha nominato quale difensore di fiducia Giuseppe Botta del Foro di Palermo, per questo è finito nei guai.
«Chiamai Pupella - spiega Capizzi - perchè mi erano state segnalate criticità in quella zona. Visto che era il 20 dicembre, lui mi disse scherzando: 'digli di farmi trovare panettone e spumante'. Era solo una battuta».
Le indagini risalgono al 2011, in seguito ad alcune denunce che lamentavano carenze e disfunzioni nel servizio di raccolta dei rifiuti. Dai primi accertamenti, svolti dalla stazione dei carabinieri di Altofonte, oltre al riscontro delle carenze nel servizio, emergevano diversi casi di assenteismo dei dipendenti e furti di gasolio dai serbatoi dei mezzi. Poi l'indagine si è allargata arrivando all'avviso di garanzia che nei giorni scorsi ha raggiunto anche al sindaco.
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