CARINI. Il fucile alla parete, esposto come un trofeo, è stato scambiato per un giocattolo. Ma era un'arma vera dalla quale è partito un colpo che ha quasi squarciato il ventre di un bambino di 4 anni e ha ferito la madre. A Carini, vicino a Palermo, si è sfiorata la tragedia durante un tranquillo pomeriggio in famiglia. La madre, E. A. di 30 anni e il piccolo erano andati a casa di parenti, come spesso facevano. Stavolta il caso, ma soprattutto l'incoscienza, ha scatenato un incidente che poteva avere conseguenze fatali. Il bambino ha visto il fucile, che aveva peraltro la matricola abrasa e quindi era detenuto illegalmente, ha creduto che fosse un giocattolo e ha chiesto di imbracciarlo. Lo zio G. R. lo ha staccato dalla parete e, credendo che fosse scarico, ha preso la mira e ha mimato lo sparo. L'arma era invece carica. E' partito un colpo, i pallini hanno investito il piccolo all'addome e ferito a una gamba la madre che si trovava vicino al figlio. Tutti sono stati presi dalla disperazione, anche perché è apparsa subito chiara la gravità della ferita: il bambino è caduto perdendo molto sangue. Gli operatori del 118, avvertiti dalla stessa famiglia, lo hanno sommariamente medicato e lo hanno portato con la madre, pure sanguinante, all'ospedale Villa Sofia di Palermo. Le condizioni del piccolo sono apparse subito gravissime. L'operazione è stata eseguita in condizioni di emergenza dall'equipe di chirurgia generale guidata da Domenico Guarrasi. L'esito dell'intervento è stato alla fine giudicato soddisfacente dai medici. Ma la prognosi è riservata: il bimbo è ora intubato ricoverato al Trauma Center di Villa Sofia. Le circostanze dell'incidente sono state ricostruite attraverso le dichiarazioni delle persone che hanno assistito al "gioco" tra zio e nipote. Anche la madre del piccolo ha fornito la stessa versione dei fatti. Ma saranno le indagini dei carabinieri a confermare il racconto dei testimoni e dello stesso improvvido sparatore. Nei suoi confronti è scattata intanto la denuncia per lesioni colpose gravi e detenzione abusiva di fucile. Sarà accertata la provenienza e soprattutto l'uso. Il possessore ha detto che era solo un pezzo da collezione ma il fatto che il fucile fosse carico è indicativo del fatto che fosse comunque pronto per essere usato. Al momento le ipotesi di reato contestate allo zio di detenzione illegale di arma e lesioni gravi.