PALERMO. Si è avvalso della facoltà di non rispondere l'avvocato palermitano Marcello Marcatajo, finito in carcere martedì scorso con l'accusa di riciclaggio, con l'aggravante di aver favorito l'organizzazione mafiosa. Non hanno risposto al gip e ai pm Annamaria Picozzi, Amelia Luise, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene, che coordinano l'indagine, nemmeno Angelo, Francesco e Vincenzo Graziano. L'unico a rispondere agli inquirenti è stato l'ingegnere Francesco Cuccio che ha però riferito di non sapere nulla degli presunti affari illeciti di Marcatajo. Domani saranno interrogate le altre persone coinvolte nell'inchiesta che sono ai domiciliari: Maria Virginia Inzerillo, Giorgio Marcatajo, Giuseppe e Ignazio Messeri. Intanto. è arrivata al Consiglio di Disciplina dell'Ordine degli avvocati di Palermo la richiesta di sospensione a tempo indeterminato di Marcatajo. In manette, nell'indagine coordinata dalla Procura di Palermo, è finito anche un ingegnere, Francesco Cuccio. Marcatajo, intercettato per mesi dopo il ritrovamento di documenti col suo nome in casa dell'imprenditore Vincenzo Graziano, avrebbe gestito diverse compravendite immobiliari per conto della famiglia mafiosa dei Galatolo e dello stesso Graziano. Nelle conversazioni registrate è lui stesso ad ammettere di avere fatto atti per i boss. Parlando con l'ingegnere Cuccio si mostrava preoccupato di un arresto imminente, dopo il pentimento di Vito Galatolo, e progettava il trasferimento di somme di denaro a Malta. Il presidente dell'Ordine degli avvocati, Francesco Greco, ha aperto un procedimento disciplinare a carico del legale, noto civilista. Intanto, in attesa della definizione del processo penale, l'Ordine chiederà al Consiglio di Disciplina la sospensione del collega.