PALERMO. Fermi. Per il momento i cantieri per la chiusura dell’anello ferroviario rimarranno, appunto, chiusi. Oggi il Comune dovrebbe sospendere l’ordinanza con la quale si autorizzava, a partire dal 7, la ripresa dei lavori e le contestuali chiusure di via Amari e di piazza Castelnuovo che a questo punto slittano a data da destinarsi.
Tutto ciò, in attesa di rassicurazioni sulla tenuta dell’impresa appaltante, recentemente decapitata dagli arresti dei vertici e guidata da un commissario straordinario.
È la nuova puntata della telenovela della grande opera pubblica (154 milioni di euro) diventata ormai la spina nel fianco sia di Rfi (stazione appaltante) che dell’amministrazione comunale, con cui si prevede in sotterranea il prolungamento della rete ferroviaria dalla stazione Giachery sino al Politeama, passando per il porto.
I due enti vogliono vederci chiaro e avere rassicurazioni sulla capacità dell’azienda di portare a conclusione l’opera prima di far diventare la città un campo di battaglia con trincee, recinzioni, strade chiuse e percorsi alternativi per un lunghissimo periodo.
A tal proposito rete ferroviaria italiana martedì della prossima terrà un incontro a Roma con il commissario di Tecnis su tutti gli appalti che l’azienda catanese ha in corso con Rfi, il più delicato e importanti è proprio quello del «nodo di Palermo».
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